N. 14 del 1/10/1998

Pretty good privacy: la posta elettronica al sicuro
di Alessandro Brocchetti


La posta elettronica è una delle applicazioni più usate dagli utenti Internet. Si pone dunque il problema della sicurezza.
AGGIRATA LA LEGGE?

www.pgp.com

Il sito americano di Pgp, dal quale non si possono scaricare programmi, perché non ne è permessa l'esportazione.


Quando un messaggio viene spedito, infatti, viaggia senza alcuna protezione dal server del proprio provider a quello del destinatario passando attraverso molti altri intermedi. Anche se viene registrato solo sull'ultimo server, il messaggio può essere letto in teoria da chiunque abbia accesso a uno qualsiasi dei server attraversati, usando appositi programmi (detti sniffer) che controllano tutto il traffico di passaggio sul server ricercando delle parole chiave e salvando i messaggi che le contengono. Certo il percorso seguito dal messaggio cambia di volta in volta, ma esiste la possibilità teorica che venga letto da qualcuno non autorizzato. Se le informazioni contenute nel messaggio sono importanti non si può certo correre questo rischio e spesso quindi si preferisce rinunciare ai vantaggi della posta elettronica.

Per annullare praticamente ogni pericolo si può ricorrere a un software crittografico come il famoso Pgp (Pretty good privacy) scritto da Philip R. Zimmermann - un esperto crittografo statunitense - con l'obiettivo di creare uno strumento completamente gratuito, potente e versatile nel campo della codifica dei dati e dell'autenticazione tramite firma elettronica. Con Pgp, infatti, è possibile codificare un documento di testo o un file in modo che solo la persona autorizzata, cioè il legittimo destinatario, dopo averlo decifrato possa leggerne il contenuto altrimenti reso per tutti gli altri completamente illeggibile.


www.pgpi.com

Il sito europeo, che permette di prelevare le applicazioni: sono state "esportate" sotto forma di codice stampato e poi riscritte in Europa.


La robustezza degli algoritmi e delle tecniche usate in Pgp ha determinato il suo grande successo facendolo diventare non solo lo standard più usato nelle comunicazioni criptate, ma anche uno dei programmi storici distribuiti via Internet, simbolo della libertà di espressione e di parola in ogni parte del mondo, soprattutto in quei Paesi dove la censura ed il controllo delle informazioni viola i più elementari diritti umani.

D'altra parte era proprio questo il motivo che spinse Zimmermann nel 1990 a dedicarsi allo sviluppo di Pgp: voleva dare a tutti la possibilità di denunciare ingiustizie e soprusi senza il timore di essere per questo perseguitati. La prova più evidente della sicurezza dei dati codificati con Pgp è proprio il fatto che oggi sia usato anche in Paesi come la Corea del Nord e la Cina dove i dissidenti non possono esprimersi senza rischiare la vita. L'assoluta impossibilità di decifrare i messaggi a meno di essere il legittimo destinatario ha però contemporaneamente fatto sorgere il sospetto che Pgp potesse essere usato da malintenzionati, criminali o trafficanti di vario genere per comunicare tra loro, eludendo qualsiasi controllo. Questo timore è alla base della politica di forte opposizione da parte del governo degli Stati Uniti che fin dalla sua comparsa, pur consentendone l'uso, ha proibito per legge l'esportazione di Pgp fuori dei confini degli Usa e del Canada.

Per questo motivo se si prova a scaricare Pgp dal sito ufficiale (www.pgp. com, tenendo conto che Pgp è stato acquisito da Network Associates e che quindi si viene poi rimandati sul sito globale di quest'ultima) negli Usa, si viene bloccati da un controllo software che impedisce di spedirlo a utenti al di fuori di questi due Paesi. Nonostante i divieti Pgp è stato però legalmente esportato sotto forma di "sorgenti stampati" poiché la legge prevedeva l'impossibilità di esportare solo documenti in formato elettronico, cioè sorgenti o eseguibili su supporto magnetico, ottico o telematico, ma non sulla semplice carta.

Da tempo è quindi disponibile per il download per gli utenti di tutto il mondo sul sito www.pgpi.com in Norvegia, dove si trovano tutte le ultime novità. È possibile scaricare le versioni internazionali realizzate sotto la supervisione di Zimmermann stesso e distribuite dalla società Pgp Inc. per tutte le piattaforme più diffuse. Data la grande diffusione di Pgp oltre ai molti siti esistono numerosi newsgroup (anche in italiano, come it.comp.sicurezza. pgp) in cui chiunque può partecipare a discussioni riguardanti Pgp, chiedere aiuto su come usarlo e in generale affrontare i temi della sicurezza nella trasmissione dati e della difesa della propria privacy.

Per usare Pgp non si devono infatti necessariamente avere dei segreti da nascondere, essere dei dissidenti o proteggere informazioni vitali dallo spionaggio industriale: è utile anche nella vita di tutti i giorni per coloro che vogliono tutelare la propria riservatezza. L'uso di sistemi di codifica è consentito dalle leggi italiane e quindi del tutto legale così come in tutti i Paesi occidentali. Ognuno di noi può avere un motivo diverso per volerlo usare. Qualunque esso sia, non si vuole che la propria posta elettronica privata e di lavoro o i documenti confidenziali vengano letti da altri e questo è più che sufficiente.



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